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Google Play Store: nuove regole contro l'incitamento all'odio, casse premio e altro - HDblog

Google ha aggiornato le regole del Play Store per provare a rendere il suo negozio online un ambiente più adatto a tutti, specialmente alle categorie di utenti maggiormente a rischio, come ad esempio i bambini, ma non solo.

Per fare ciò Mountain View ha introdotto tantissime nuove regole che andranno a colpire svariate categorie di applicazioni. Tra le prime vittime troviamo tutte quelle che permettevano l'acquisto legale di marijuana, dal momento che ora è vietato favorire la vendita all'interno delle app, fornire assistenza sul ritiro o la consegna e consentire in generale la distribuzione di prodotti contenenti THC. Per rispettare le nuove regole, tutti gli store presenti su Android dovranno rimuovere il carrello e la possibilità di effettuare ordini dall'applicazione, spostando eventualmente tutti questi processi all'esterno dell'app, magari su un sito dedicato. Ciò limiterà notevolmente le loro funzioni, trasformandole a tutti gli effetti in semplici vetrine digitali.

Giro di vite anche per quanto riguarda i giochi che propongono casse premio (come la gran parte delle proposte presenti sullo store), dal momento che sarà necessario fornire indicazioni precise sulle probabilità di ottenere ogni singolo oggetto messo in palio. Ricordiamo che di recente il tema ha coinvolto direttamente anche Nintendo, la quale ha annunciato la rimozione di due titoli in Belgio, dal momento che la legislazione locale equipara le casse premio al gioco d'azzardo. Google non ha ancora preso una decisione così drastica come quella del governo belga (anche perché i ricavi del Play Store ne risentirebbero in maniera importante), tuttavia prova a tutelare i propri utenti mettendoli davanti alla reale probabilità di ottenere ciò che cercano.

La modifica delle regole sulle casse premio è accompagnata da una revisione generale delle norme che gli sviluppatori dovranno seguire per rendere le proprie app adatte anche ad un pubblico di bambini. Nello specifico questi saranno chiamati a definire con maggior precisione il proprio target, impostando delle fasce d'età molto più dettagliate, dovranno specificare che l'utilizzo delle eventuali funzionalità AR deve essere supervisionato da un genitore, non dovranno utilizzare immagini espressamente pensate per un pubblico di bambini, bensì quelle più neutre possibili, dovranno rendere chiara la presenza di acquisti in app e dovranno rispettare il GDRP in Europa e il Children's Online Privacy and Protection Act negli USA.

Google ha anche ribadito che le applicazioni presenti sul suo store non devono in alcun modo incitare all'odio e ha quindi aggiornato le linee guida inserendo delle descrizioni che permettono di capire meglio quali comportamenti possano ricadere sotto questa categoria. Nello specifico sono vietate app che presentino frasi volte al classificare come inferiori o non-umani le minoranze protette, teorie secondo cui alcuni gruppi di persone siano portatori di caratteristiche negative o che rappresentino una minaccia, o ancora frasi e incitazioni alla discriminazione e all'odio verso chi appartiene a categorie minoritarie.

Google ha inoltre ampliato la lista di applicazioni che possono ricadere all'interno di quelle bandite per via della presenza di contenuti sessualmente espliciti. Ora l'elenco include anche quelle che mostrano contenuti volgari e profani, consigli sessuali e fetish, in cui sono presenti animazioni, pose e illustrazioni allusive, soggetti nudi, seminudi o comunque non sufficientemente vestiti per poter essere ritenuti accettabili in un contesto pubblico. Tutto ciò si applica anche ai contenuti realizzati dagli utenti che utilizzano le applicazioni, e gli sviluppatori non devono assolutamente monetizzarli e incoraggiarne la creazione e condivisione. Insomma, sembra che ci siano le basi per un nuovo caso Tumblr.

Per finire sono vietate tutte le app che permettono l'acquisto di beni contraffatti e la creazione di applicazioni che non hanno nessuna funzione oltre a quella di semplice status symbol, come ad esempio tutte quelle che vengono proposte a cifre folli, il cui unico scopo è di dimostrare il benessere economico di chi l'acquista.

Queste modifiche varranno sin da subito per le nuove applicazioni, mentre quelle esistenti dovranno essere aggiornate entro il prossimo 1 settembre per fare in modo di non violare le regole del Play Store.

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https://android.hdblog.it/2019/05/30/google-play-store-regole-loot-box-odio/

2019-05-30 09:26:16Z
52781593001323

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