
La battaglia a distanza tra Stati Uniti e Cina si riflette direttamente anche sulle scelte delle aziende. Come scrive Reuters, questa volta a muoversi è Facebook che ha deciso di interrompere la pre-installazione delle sue app su tutti gli smartphone Huawei che usciranno da ora in avanti. Gli utenti avranno comunque la possibilità di scaricare e installare Facebook, Instagram o WhatsApp in un secondo momento dopo l’acquisto, mentre chi possiede già un dispositivo della casa cinese continuerà a utilizzare e a ricevere gli aggiornamenti delle applicazioni.
La scelta dell’azienda guidata da Mark Zuckerberg è diretta conseguenza della decisione di metà maggio del presidente Trump di imporre una stretta ai rapporti commerciali tra le società americane e quelle cinesi, in nome della salvaguardia della sicurezza nazionale. Una mossa in chiara funzione anti-Huawei che però ha subìto una sospensione di tre mesi, fino al prossimo 19 agosto, sull’effettiva messa al bando del colosso asiatico.
Nella partita è entrata anche Google che si era adeguata alla decisione del presidente americano, annunciando di voler togliere le licenze di utilizzo di Android e degli altri servizi alla casa cinese. Questi continueranno però ad essere utilizzabili sui dispositivi già in commercio. Ma come riporta il Financial Times, il colosso di Mountain View è preoccupato di quanto potrebbe accadere in futuro e ha avvertito l’amministrazione Usa sulle conseguenze dell’interruzione dei rapporti commerciali con le aziende del paese asiatico. In particolare Google ha fatto notare che il divieto di fornire i propri servizi a Huawei potrebbe portare a notevoli problemi proprio alla stessa sicurezza nazionale americana.
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Secondo il ragionamento dei vertici aziendali, i cinesi sarebbero infatti costretti a realizzare un sistema operativo nuovo basandosi sulla versione open source di Android (anche se da tempo si vocifera di un sistema operativo a cui l’azienda sta già lavorando). Questo con ogni probabilità sarebbe meno sicuro e stabile di quello ufficiale, anche perché mancherebbero tutti gli strumenti di protezione forniti da Google, come ad esempio Google Play Protect che mette al riparo da malware e virus. Ma dato che i dispositivi Huawei continuerebbero ad essere venduti in tutto il mondo, ciò metterebbe a rischio vulnerabilità le informazioni e i dati delle persone che comunicano con questi smartphone. Utenti americani compresi.
7 giugno 2019 (modifica il 7 giugno 2019 | 12:06)
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2019-06-07 09:51:00Z
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