Black Shark 2 fa parte della categoria degli smartphone gaming, quel piccolo segmento del mercato che comincia ad attirare sempre più l’attenzione dei produttori. Come ogni cosa che va oltre la tradizione, questa tipologia di dispositivi è bistratta da alcuni e vista di buon occhio da altri che li considerano un primo passo verso l’introduzione del concetto gaming a 360° sugli smartphone.
Dopo aver dominato per mesi la classifica degli smartphone più potenti con Black Shark di prima generazione, il produttore cinese ha presentato il suo successore rendendolo disponibile anche per il mercato europeo. Black Shark 2 è uno smartphone Android potente che – in linea con la tradizione della casa madre Xiaomi – promette ottime prestazioni a un prezzo ragionevole.
In Europa e in Italia, è disponibile infatti a partire da 549 euro per la versione con 8 Gigabyte di RAM e 128 Gigabyte di memoria interna (la stessa oggetto della nostra recensione). Un prezzo altamente competitivo che incontra come principale rivale Nubia Red Magic 3 che – con la stessa dotazione hardware – è acquistabile a cifre inferiori (479 euro per la versione 8/128 GB).
Caratteristiche da gaming: design e display
Partiamo dal design. Come ogni smartphone da gaming che si rispetti, Black Shark 2 presenta uno stile particolare anche se meno appariscente del ROG Phone di Asus. Le peculiarità sono sul posteriore. La scocca è realizzata in alluminio la cui opacità contrasta con il lucido dell’inserto in vetro che incornicia la back cover. Al centro, è presente il logo del marchio che è il primo elemento RGB che balza agli occhi.
Lungo tutti i bordi dello smartphone corre una delicata striscia verde che riflette quando viene colpita dalla luce. Devo ammettere che l’effetto ricreato è davvero bello. Sui lati invece sono stati inseriti altri due elementi RGB che si accendono in varie situazioni dalla ricezione delle notifiche passando per le sessioni di gioco e arrivando all’illuminazione in sincronia quando si ascolta la musica. I colori possono essere settati via software.
Il colore verde ritorna anche sul tasto fisico per attivare lo Shark Space, lo spazio dedicato ai giochi. Due gli altoparlanti: uno posizionato all’estremità superiore e l’altro a quella inferiore. Sono ben nascosti e restituiscono un suono forte e chiaro. Con un peso di oltre 200 grammi, risulta abbastanza pesante in mano.
La parte frontale è occupata da un display AMOLED da 6,39 pollici con risoluzione 2340 x 1080 pixel e rapporto di forma in 19.5:9. Purtroppo, la frequenza di aggiornamento è ferma a 60 Hz contro i 90 Hz del ROG Phone o i 120 Hz di Razer Phone 2. Una delle caratteristiche principali del pannello è la frequenza di campionamento del tocco a 240 Hz e un tempo di risposta di 43.5 ms che potrebbe dare un vantaggio durante i giochi. Effettivamente, è risultato sempre molto reattivo.
Per il resto, però, non stiamo parlando di uno schermo eccezionale. La luminosità automatica non viene gestita al meglio con improvvisi cambi di intensità e con una visibilità discutibile all’aperto e in giornate particolarmente soleggiate. Non c’è il notch e le cornici superiore e inferiore sono pronunciate. Il sensore biometrico è integrato sotto il display ma non funziona sempre correttamente. Ho preferito sbloccare il dispositivo attraverso il riconoscimento del volto (veloce e preciso) o inserendo il PIN.
Caratteristiche da gaming: prestazioni, dissipazione del calore e software
La piattaforma hardware scelta per Black Shark 2 è assolutamente adatta a uno smartphone da gaming. Il processore a bordo è lo Snapdragon 855 di Qualcomm in grado di raggiungere 2,84 GHz. In questo caso, è accoppiato a 8 o 12 Gigabyte di RAM e 128 o 256 Gigabyte di memoria interna non espandibile. La parte grafica è affidata alla performante GPU Adreno 640.
Uno dei punti cruciali per questa tipologia di dispositivi è la gestione del calore. Il produttore ha infatti inserito un sistema di raffreddamento a liquido multistrato che dovrebbe ridurre di 14 gradi la temperatura della CPU. Prima di esprimere un giudizio su questo aspetto, è doveroso fare una precisazione. Nei giorni in cui ho testato il dispositivo, il clima era davvero caldo. La temperatura esterna media era di 35 gradi. Questo può aver influito sul calore eccessivo che spesso ho avvertito attraverso la scocca anche dopo soli 15 minuti di gioco. Non è mai diventato incandescente ma dava una sensazione di fastidio.
Dopo l’esecuzione del test di AnTuTu, la temperatura della CPU era di 54°. Come già detto, su questi dispositivi diventa indispensabile mantenere le temperature basse e mettere a punto un efficace sistema di raffreddamento. È senza dubbio questo l’aspetto che deve essere migliorato.
La potenza di Black Shark 2 si avverte tutta. È sicuramente uno degli smartphone più veloci attualmente sul mercato. Con AnTuTu, ha ottenuto 343.517 punti posizionandosi praticamente tra i primi in classifica. Nel caso specifico, era preceduto da OnePlus 7 Pro e da Mi 9 di Xiaomi. Ma il surriscaldamento rappresenta un vero problema che non permette al dispositivo di comportarsi al massimo delle sue potenzialità. In un secondo test eseguito qualche giorno dopo, infatti, ha totalizzato 319.060 punti scivolando in nona posizione.
Ultimo aspetto da analizzare in questa sezione è la parte software ottimizzata per assicurare la migliore esperienza di gioco. A bordo c’è Android 9 Pie con una leggera personalizzazione dell’interfaccia JoyUI con qualche mancata traduzione. Facendo scorrere il pulsante fisico posizionato sul lato destro si entra nello Shark Space, lo spazio dedicato che lo trasforma da smartphone a consolle. Si attiva una specie di modalità non disturbare che non consente l’arrivo di notifiche e chiamate e libera immediatamente lo spazio sulla RAM.
Qui è possibile trovare tutti i titoli scaricati. Facendo scivolare il dito partendo da uno degli angoli del display, si apre una finestra da cui è possibile settare i controller esterni compatibili con Black Shark 2 che non abbiamo avuto modo di testare. Una delle funzioni più interessanti è Master Touch che – sfruttando il pannello Force Touch – espande il sistema di controllo dei comandi di gioco.
In pratica, permette di impostare un’azione sulla base di una forte pressione esercitata su una porzione dello schermo. Per esempio, con un tocco leggero si può saltare e con una pressione prolungata sullo stesso punto si può impostare un comando diverso come sparare. La funzione è completamente personalizzabile e funziona sia sul lato destro che su quello sinistro.
Degna di nota è la modalità definita Ludicrous che porta lo smartphone al massimo delle prestazioni eliminando anche gli effetti audio e di illuminazione. Non mancano ovviamente tutte le opzioni di personalizzazione relative al display, all’audio, alla regolazione dei tocchi, ecc.
Autonomia e fotocamera
Sotto la scocca è presente una batteria da 4.000 mAh che garantisce una buona autonomia. Il giorno in cui ho effettuato il secondo test su AnTuTu, sono riuscita ad arrivare a sera inoltrata con ancora il 28% a fronte di oltre 4 ore di schermo accesso. La situazione cambia un po’ se si effettuano lunghe sessioni di gaming. Difficilmente si riuscirà a coprire l’intera giornata giocando per tante ore. Non manca però il supporto alla ricarica rapida affidata alla porta USB Type-C. Il caricabatteria incluso in confezione supporta la ricarica rapida Quick Charge 3.0 mentre lo smartphone può supportare fino a Quick Charge 4.0.
Non male la connettività: Wi-Fi dual band, Bluetooth 5.0 e supporto aptX HD, dual-SIM, GPS a doppia frequenza. Peccato per l’assenza dell’NFC e del jack audio da 3,5 mm che su questi dispositivi è maggiormente utilizzato. In compenso, in confezione viene fornito l’adattatore.
Il comparto fotografico posteriore si compone di una doppia fotocamera con sensore principale da 48 Megapixel con apertura f/1.8 che – sfruttando la tecnologia di pixel binning – scatta fotografie in 12 Megapixel cercando di catturare più dettagli. Il secondo è un teleobiettivo da 12 Megapixel (f/2.2). La fotocamera non è di certo il punto forte degli smartphone gaming, ma su Black Shark 2 si comporta bene.
Le foto scattate sono lontane dalla qualità di quelle dei top di gamma come Galaxy S10, OnePlus 7 Pro o Huawei P30 Pro. I dettagli non sono precisi e i colori sono piacevoli anche se a volte un po’ troppo saturi. Lo smartphone tende a illuminare un po’ troppo la scena in alcune situazioni. In ottime condizioni di illuminazione, invece, gli scatti sono apprezzabili. I video possono essere registrati fino alla risoluzione 4K a 30 fps.
Il risultato cala di notte. C’è una perdita di dettaglio e qualche difficoltà nella gestione della luce artificiale. Le foto spesso tendono verso il giallo/arancione e ricreano un effetto mosso. Migliora un po’ la situazione l’utilizzo della modalità notte che riesce a tirar fuori scatti accettabili.
Frontalmente è presente una fotocamera da 20 Megapixel (f/2.0) che funziona bene con selfie con una buona dose di dettagli, fedeltà cromatica e un effetto bokeh convincente. Anche in questo caso, la situazione cambia drasticamente in notturna. Tuttavia, si tratta di un comparto fotografico da promuovere se si considera che stiamo parlando di uno smartphone che punta tutto sul gaming e non sulle performance fotografiche.
Conclusioni: chi dovrebbe acquistarlo?
Black Shark 2 si rivolge a un pubblico di nicchia. È caratterizzato da un design particolare che non lo rende adatto a tutti. È lo smartphone perfetto per chi è appassionato di videogiochi e rappresenta una valida alternativa – per esempio – ad Asus Rog Phone che è acquistabile a cifre superiori (899 euro) offrendo però un’esperienza più completa.
Black Shark 2 è disponibile sul sito ufficiale a partire da 549 euro per la versione con 8 Gigabyte di RAM e 128 Gigabyte di memoria interna che diventano a 649 euro per la configurazione 12/256 Gigabyte. Si tratta di un prezzo in linea con quanto offerto: ottime performance, display AMOLED molto reattivo e tante funzionalità gaming che faranno la gioia degli amanti dei videogiochi. Non mancano i compromessi da accettare: difficoltà nella gestione del calore, resa fotografica non ai livelli dei top di gamma e mancanza del jack audio da 3,5 mm. Dunque, se siete alla ricerca di uno smartphone potente che sia altrettanto performante in ambito fotografico, vi consiglio di rivolgere la vostra attenzione altrove.
https://www.tomshw.it/smartphone/xiaomi-black-shark-2-recensione/
2019-06-16 18:44:57Z
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