Neuralink: Musk svela l'interfaccia uomo-macchina che si impianta nel cervello - HDblog

Elon Musk ha sollevato il sipario sui progetti Neuralink - un'altra delle sue società - impegnata a realizzare interfacce uomo-macchina ricorrendo a dispositivi impiantati nel cervello. Le prime indiscrezioni sul progetto risalgono al 2017 | Elon Musk vuole impiantarvi un elettrodo nel cervello per rendervi più smart | ma ora si iniziano ad avere i primi dati ufficiali grazie alla presentazione tenuta ieri presso la California Academy of Sciences di San Francesco.

Attualmente il progetto ruota attorno a minuscoli "fili" flessibili - hanno un diametro compreso tra 4 e 6 μm, ovvero circa un terzo di quello di un capello - che possono essere inseriti nel tessuto cerebrale con meno possibilità di danneggiarlo rispetto ai materiali usati nelle attuali interfacce uomo-macchina. Grazie a tale strumento, si potranno collegare i sensori (elettrodi) impiantati ad un dispositivo esterno al quale spetterà il compito di trasferire i dati alla macchina.

Musk si è soffermato anche sulla macchina che inserisce gli impianti: ovvero un robot che, assistito da un neurochirurgo, praticherà un foro di 8mm nel cranio per introdurre il chip ed inserirà i cavi di collegamento con un ago del diametro di 24 micron. Si tratta di un primo step del progetto che, in futuro, punta a metodi meno invasivi per raggiungere lo scopo mediante un raggio laser. Un ulteriore step evolutivo potrebbe arrivare a rendere del tutto superfluo il collegamento cablato tra i chip innestato e modulo esterno sfruttando un trasferimento dei dati di tipo wireless.

DALLA MEDICINA ALL'UOMO CIBERNETICO, MA CI VORRA' TEMPO

E' bene sottolineare che il lavoro portato avanti da Neuralink è lungo termine e si trova ancora in fase embrionale. Uno degli scopi della presentazione tenuta ieri è proprio cercare di coinvolgere nel progetto il maggior numero studiosi, ricercatori ed esperti. Al momento la tecnologia messa a punto da Neuralink è stata testata con successo solo su cavie animali - topi e una scimmia che è riuscita a controllare il computer con il cervello - e che punta ad avviare la sperimentazione su un paziente umano entro la fine del prossimo anno.

Anche gli obietti ultimi a cui mira l'attività di Neuralink sono molteplici e raggiungibili per gradi. In una prima fase la tecnologia troverà applicazione in campo medico per migliorare le condizioni di vita di soggetti paraplegici, ma in futuro potrebbe consentire di riattivare le aree del cervello deputate al controllo della vista o del tatto.

L'ultimo ''stadio'', quello che pone anche i maggiori interrogativi sul piano bioetico, riguarda l'impiego degli innesti non per scopi medici ma per potenziare le capacità intellettive umane ricorrendo all'intelligenza artificiale - meglio dire all'innesto di uno strato di intelligenza artificiale direttamente nel cervello. Musk parla di simbiosi con l'intelligenza artificiale e di uno scenario benigno per l'impiego dell'AI - si ricorda che in passato ha assunto posizioni anche molto critiche nei confronti dell'uso dell'AI | Elon Musk avvisa, l'intelligenza artificiale causerà la terza guerra mondiale. E' una visione già ribadita anni fa da Musk secondo il quale L'uomo dovrà convergere con le macchine per non diventare obsoleto.

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