Il momento di parlare del nuovo Huawei Mate 30 Pro è finalmente arrivato. Purtroppo non sappiamo quando l’azienda cinese deciderà di vendere in Italia lo smartphone ma di fatto abbiamo avuto modo di provare per qualche giorno una versione con software “non definitivo” soprattutto per la parte foto e video. Vogliamo comunque parlarvi delle nostre impressioni e di quello che ci è piaciuto di questo nuovo smartphone tanto chiacchierato.
Huawei Mate 30 Pro sembra delinearsi come il “frutto proibito”. Da una parte abbiamo un prodotto che ha nuovamente reinventato la fotografia, campo in cui l’azienda cinese in collaborazione con Leica continua a trovare nuovo appeal e soprattutto riesce ad inserire sempre nuova tecnologia per migliorarsi. Dall’altra lo smartphone, sappiamo bene, risulta “non completo” per quella mancanza dei servizi di Google che il ban di Trump, il Presidente degli Stati Uniti d’America, ha letteralmente eliminato dallo smartphone made in Shenzhen.
Huawei aveva comunque promesso che la guerra commerciale tra la Cina e gli Stati Uniti d’America non avrebbe influenzato il lancio della serie Mate 30 e in effetti non ha impedito al produttore cinese di andare avanti a pieno ritmo con i suoi piani. L’annuncio dello scorso 19 settembre a Monaco di Baviera dei suoi nuovi telefoni, tra cui il top di gamma Mate 30 Pro, non fa che confermare il tutto anche se al momento mancano ancora alcune pedine sul lancio del top di gamma dell’azienda.
Huawei Mate 30 Pro è quello che può essere definito davvero un top di gamma. Inutile girarci intorno perché l’azienda cinese ha voluto dimostrare con questo nuovo device cosa sa effettivamente fare in campo mobile e non solo. Mate 30 Pro è il primo smartphone con processore Kirin 990 5G ossia un chipset dalle potenzialità elevate grazie ad una Neural Processing Unit di ultima generazione capace di far raggiungere standard elevati soprattutto sulla fotografia. Sì, perché il nuovo Huawei Mate 30 Pro cerca di riempire quei vuoti che Huawei Mate 20 Pro o anche Huawei P30 Pro non sono riusciti a colmare del tutto. Quali? Essenzialmente la parte video dove Apple con iPhone si può permettere risultati di elevato prestigio e dove invece l’azienda di Richard Yu ancora tende a “balbettare” non riuscendo a raggiungere quel risultato di eccellenza che invece possiede con la fotografia. Huawei Mate 30 Pro è pronto a riempire questo buco e le prime impressioni sembra proprio avere ragione.
Come detto qualche giorno fa ci vorrà più tempo per capire a fondo questo nuovo smartphone, sia per il suo grande potenziale sia per un software che deve ancora dire la sua nella versione definitiva. Di fatto abbiamo voluto comunque parlarvene qui in questa prima “bozza” di recensione con la volontà di evolvere i commenti nel corso del tempo non appena avremo lo smartphone in versione definitiva. Il Huawei Mate 30 Pro provato possiede al momento un firmware non definitivo con alcuni bug lato video e con una versione della EMUI 10 definitiva in arrivo nelle prossime settimane.
UNBOXING
La dotazione originale è abbastanza standard, comprendendo il minimo indispensabile per avere un'esperienza d'uso completa con il terminale. Ci sono alcune differenze anche in questo ambito fra questo e i passati smartphone dell’azienda (tranne Huawei P30 Pro) vista la presenza di un alimentatore da 40W per la ricarica super veloce.
Nella nostra dotazione abbiamo ricevuto:
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Un caricabatterie SuperCharge da 40W, un cavo Type-C, lo strumento per l'espulsione dell'alloggiamento di SIM e NM Card, un paio di auricolari con connettore Type-C e soprattutto una custodia trasparente “progettata” in modo tale da proteggere il device senza però rendere difficoltoso l’utilizzo del display curvo.
Lo smartphone viene esposto all'utente non appena si rimuove il coperchio della scatola, che è in cartone nera e super-minimalista: sulla parte frontale vediamo il logo Huawei e il nome prodotto con un carattere color ambra in materiale riflettente. Per quanto riguarda gli auricolari presenti, invece, nessuna sorpresa: la qualità audio non è il massimo, ma possiamo dire che sono più che buoni per le chiamate e soddisfacenti anche per la musica soprattutto se non si hanno pretese di stampo "audiophile".
DESIGN: un gioiello ''lussuoso''
Huawei Mate 30 Pro è lussuoso. Ogni centimetro del suo corpo risulta lucido, luccicante e piacevolmente arrotondato. A vista e dopo un primo utilizzo di qualche minuto potrebbe risultare meno pratico delle precedenti ammiraglie Huawei ma maneggiandolo invece nel lungo periodo, le particolari curvature ai due lati del pannello anteriore, non fanno che rendere più maneggevole il device che difficilmente sfugge di mano anche in situazioni estreme.
Come detto il display è senza dubbio la componente che più affascinante di questo nuovo Mate 30 Pro. Presenta bordi curvi che avvolgono i lati a quasi 90 gradi (88° per la precisione). Chiaramente la necessità di porre un pannello di questo tipo ha limitato in qualche modo il normale posizionamento dei pulsanti o di altri accessori. Ecco perché troviamo esclusivamente sulla parte destra e anche qualche millimetro più indietro un pulsante di accensione e spegnimento colorato ma nessun tipo di pulsante per il bilanciamento del volume. Qui Huawei pensa al futuro e permette agli utenti di alzare ed abbassare il volume con un bilanciere del tutto virtuale. Basta un veloce doppio tap sul lato destro o sinistro per far apparire la barra del volume e un semplice swipe sul bordo per muoverla a proprio piacimento. Futuristica ma anche funzionale.
Il resto è un device classico o quasi nel suo aspetto. Cornice in alluminio molto resistente per la parte superiore ed inferiore della scocca dove l’azienda propone un altoparlante per l’ascolto della musica o l’audio di qualsiasi contenuto multimediale. Presente la porta USB-C per la massima velocità in ricarica quindi superiormente nulla se non il classico microfono così come classico anche il sensore ad infrarossi che Huawei decide di non abbandonare mai. Il retro, in vetro Gorilla Glass 6, in questo caso vede la colorazione Verde Smeraldo, particolare sia nella tonalità che risulta scura durante le ore serali e notturne (o chiaramente con poca luce ambientale) e chiara cangiante se riflessa appunto dalla luce. Oltretutto questa colorazione non risulta completamente lucida come le altre ma possiede una particolare texture leggermente zigrinata pronta a rendersi completamente oleofobica o almeno meno piena di ditate.
Sul retro, Huawei ha sostituito il modulo fotocamera quadrata della serie Mate 20 con uno rotondo. Il lucido "alone" attorno alle telecamere ricorda alcune fotocamere Leica ed è sicuramente un particolare che rende lo smartphone un pochino più premium e meno “brutto” di quanto ci si potrebbe attendere con quella struttura imponente della “quad-camera”.
Huawei non abbandona l’idea di poter usare il proprio Mate 30 Pro anche in acqua. Ecco che lo smartphone viene classificato e certificato come IP68 ossia resistente ad acqua e polvere senza motivo di preoccupazione. Un plus non indifferente che spesso device premium tendono ad abbandonare. Dimensionalmente parliamo di prodotto ben equilibrato con i suoi 198 grammi di peso, in linea con i top di gamma del momento, quindi una lunghezza di 158.1 millimetri per una larghezza di 73.1 millimetri ed uno spessore di 8.8 millimetri.
DISPLAY: Horizon è il suo nome!
Huawei Mate 30 Pro è uno smartphone che non passerà di certo inosservato. L’azienda cinese chiama quel suo nuovo display “Horizon” ed effettivamente guardandolo di profilo sembra quasi di osservare l’orizzonte grazie alla presenza di una curvatura sui due lati ad 88 gradi a cui nessuno forse aveva mai pensato. Nello specifico la curvatura doppia con angolo estremo che cattura l’attenzione, risulta anche comoda nell’uso di tutti i giorni senza tocchi involontari, grazie anche all’intelligenza dell’interfaccia grafica studiata da Huawei.
Tecnicamente parliamo di un pannello da 6.53 pollici in form factor 18.5:9 di tipo AMOLED. La risoluzione raggiunge i 2.400 x 1.176 pixel con un valore di 409 PPI che risulta leggermente inferiore a quello di Huawei Mate 20 Pro per via probabilmente della necessità di avere una doppia curvatura così accentuata. La differenza non si nota e la nitidezza a vista del pannello è davvero esemplare con un display simile per certi aspetti a quello di P30 Pro.
I colori vividi ed estremamente saturi, tipici del gamut P3, sono presenti tuttavia il triangolo di riferimento non viene coperto nella sua interezza. Lo smartphone fa uso di due modalità, Intensa e Normale, il cui punto di bianco è configurabile dall'utente a mano o attraverso due ulteriori impostazioni per la temperatura colore: Fredda e Calda. Come spesso avviene su smartphone le due modalità fanno riferimento ad uno standard: Intensa si avvicina molto al P3, Normale invece allo standard sRGB, meno esteso e che permette di riprodurre livelli inferiori per quanto riguarda la saturazione.
La modalità Intensa di Mate 30 Pro è abbastanza precisa a livello di saturazione, con piccole divergenze rispetto allo standard per quanto riguarda alcuni dei colori primari e secondari, mentre è molto precisa la modalità sRGB. Se nell'uso quotidiano la modalità Intensa risulta preferibile per la sensazione di maggior vividezza, i professionisti che hanno la necessità di effettuare post produzioni velocemente su foto e video potrebbero preferire la modalità Normale.
Anche per quanto riguarda la fedeltà cromatica è preferibile quest'ultima, anche se entrambe risultano meno precise sotto questo punto di vista rispetto ad altri top di gamma. Si tratta ovviamente di valutazioni basate mediante l'uso di strumenti professionali, ma è da sottolineare che il pannello di Huawei Mate 30 Pro offre una resa pazzesca sul piano empirico, con le differenze rispetto agli altri pannelli della categoria che sono davvero difficili da scorgere ad occhio nudo, se non impossibili per l'occhio meno allenato. Da sottolineare anche la presenza della “Tonalità Naturale” ossia la possibilità di avere la regolazione automatica della temperatura del colore in base all’illuminazione dell’ambiente, per un’esperienza ottimizzata e simile a quella della lettura su carta.
La luminanza massima può essere raggiunta solo posizionando lo smartphone in un ambiente con un'elevatissima luminosità ambientale. L'approccio con questa modalità è diverso fra Huawei e Samsung: se quest'ultima modifica nettamente la curva del gamma, su Huawei le caratteristiche del pannello rimangono invariate. La luminanza massima rilevata con la nostra strumentazione durante le prove è stata di circa 904 cd/m². Si tratta di valori eccezionali, inferiori a quelli di Galaxy S10+ e Galaxy S10e, ma in via assoluta fra i migliori dell'intera categoria. Cosa significa tutto questo? Display sempre leggibile agevolmente anche sotto la luce diretta del sole. Peccato forse per la mancanza di un refresh rate del display a 90 o 120Hz che altri competitor stanno già introducendo ma forse la curvatura così esagerata non avrebbe permesso di raggiungere livelli elevati di qualità.
Huawei ha deciso di mantenere la tacca in alto che per dimensioni ma anche per design risulta forse un po' datata rispetto alle altre soluzioni che i produttori concorrenti stanno intraprendendo con i loro nuovi top di gamma tra sensori al di sotto del display, notch a goccia o anche fotocamere a pop-up. Huawei ha deciso di inserire in essa non solo una fotocamera anteriore importante da 32MP ma di proporre agli utenti un sensore per la profondità ToF (Time of Flight) così come anche un un sistema di sblocco facciale 3D sofisticato. La tacca ora è leggermente più piccola dei precedenti device e non risulta poi così invadente anche se tutto chiaramente dipende dal punto di vista soggettivo degli utenti.
Come detto molto particolare ed unico il bilanciere del volume a comparsa sullo schermo. Basta un veloce doppio tap sul lato destro o sinistro per far apparire la barra del volume e un semplice swipe sul bordo per muoverla a proprio piacimento. Una soluzione che potrebbe risultare poco comoda nelle prime ore ma che tende a divenire un qualcosa di “normale” e abitudinario soprattutto per la perfetta ottimizzazione realizzata da parte di Huawei che permette di non sbagliare mai un tocco e di averlo sempre a portata di “dito”.
Perfetto anche il sensore delle impronte digitali posto al di sotto del pannello AMOLED di Huawei. In questo caso alcuni concorrenti non riescono a replicare una velocità di sblocco simile a quella di un sensore di impronte classico. Qui Huawei invece rende possibile uno sblocco sicuro e veloce con il dito non appena lo si pone al di sopra della zona identificata con l’impronta luminosa. Veloce come sempre ed impeccabile come sempre. Difficile non essere riconosciuti e il sensore fa a gara, per velocità, con quello 3D facciale.
HARDWARE
A livello di prestazioni Huawei Mate 30 Pro è una garanzia. Il device innanzitutto è il primo smartphone dell’azienda ad introdurre il Kirin 990. Un processore presentato dall’azienda in quel di IFA 2019 a Berlino e capace di rendersi ancora più efficiente oltre che potente. Tecnicamente parliamo di un chipset realizzato con processo produttivo a 7nm, un Octa Core made in Shenzhen capace di unire 2 Core Cortex-A76 con clock a 2,86GHz quindi altri 2 Core Cortex-A76 a 2,09GHz e dulcis in fundo 4 Core Cortex-A55 con clock a 1,86GHz. Il tutto accompagnato da una GPU Mali-G76 MP16 capace di spingere il giusto nelle situazioni di normali ma di elevare la potenzialità dello smartphone in situazioni estreme di gioco.
HAUWEI Mate 30 Pro | |
OS (al lancio) | Android 10 (Open Source) con EMUI 10 |
Processore | Kirin 990 Octa-Core a 2.86GHz |
RAM | 8 GB |
Display | OLED 6.53" Full HD+ (18.5:9) |
Risoluzione | 2400x1440 px |
Storage (al lancio) | 256 GB + NanoSD |
Fotocamera Posteriore | Quad Camera: |
Fotocamera Anteriore | 32MP (f/2.0) 3D ToF Camera |
Extra |
4G LTE |
Porte | USB Type-C |
Batteria | 4.500 mAh + Ricarica rapida + Ricarica Wireless |
Dimensioni | 158.1 x 73.1 x 8.8 mm |
Peso | 198 gr |
Huawei ha investito molto nel proprio chipset nel corso degli anni e questo ha permesso di raggiungere un prodotto all'avanguardia nonostante il divieto degli Stati Uniti. Sicuramente per i prossimi mesi, Kirin 990 sarà il processore più avanzato su qualsiasi telefono Android. Risulta un chip interamente incentrato sull'intelligenza artificiale, sull'elaborazione veloce delle immagini e sulle capacità di gioco, piuttosto che potenza bruta. Nei benchmark che eseguiamo come parte della nostra suite di test, Mate 30 Pro ottiene ottimi punteggi rimanendo dietro solo al nuovo Apple A13 Bionic appena uscito con iPhone 11 e 11 Pro e in alcuni casi allo Snapdragon 855+.
Da sottolineare anche la presenza di una sola versione per questo Huawei Mate 30 Pro che vede la presenza di ben 8GB di RAM che garantiscono la giusta reattività in casi di necessità e 256GB di storage interno che potranno essere utilizzati dall’utente per la migliore archiviazione dei contenuti multimediali e non solo grazie anche ad una velocità di scrittura e lettura mai vista fino ad oggi.
INTERFACCIA GRAFICA: manca Google!
Arriva la nota dolente di questo Huawei Mate 30 Pro, almeno in parte e per il momento. Non tanto per l’interfaccia EMUI 10 che proprio grazie all’aggiornamento ad Android 10 riesce ad ottenere un rinnovamento grafico pieno di modernità e funzionalità che rendono Mate 30 Pro premium e fortemente produttivo. Piuttosto per quel ban americano che Trump ha imposto nella certificazione di Android. L’autorità non permette la certificazione di questo nuovo Huawei Mate 30 Pro ad Android e dunque Google non è presente in esso con i suoi servizi ne tantomeno con le sue applicazioni. Questo cosa significa effettivamente? Che gli utenti una volta acceso lo smartphone si ritroveranno con le sole applicazioni di sistema create da Huawei e lo store personale dell’azienda che chiaramente non possiede tutte le applicazioni maggiormente utilizzate dagli utenti.
Le possibilità da parte di chi è più o meno smanettoni sono molteplici. Utilizzare lo smartphone così come esce dalla scatola non è semplice visto che AppGallery di Huawei possiede alcune app ma quelle più usate solitamente dagli utenti non ci sono. Si potrebbe ovviare utilizzando via browser i servizi di Google ma anche questa operazione non risulta poi così semplice e comoda quotidianamente. La scelta dunque è quella di installare app di terze parti per permettere al device di ricevere i servizi di Google e dunque scaricare il Play Store e di conseguenza qualsiasi applicazione. La procedura è fattibile grazie ad LZPlay, un’applicazione cinese facilmente scaricabile sul web che permette tramite alcune concessioni di installare tutto il necessario.
Una volta installato il Play Store tutto sarà più o meno utilizzabile. Alcune applicazioni, Netflix in primis, non saranno disponibili sul negozio virtuale di Google ma facilmente potranno essere scaricate come APK e installate. L’unica difficoltà al momento è quella di utilizzare Google Pay. Il sistema di pagamento tramite smartphone sui POS infatti è bloccato e non è possibile inserire alcuna carta di credito o debito sul wallet virtuale di Google. Sembra però una restrizione temporanea visto che l’azienda di Mountain view avrebbe aperto la possibilità ai Huawei Mate 30 Pro di pagare con Google Pay in alcune nazioni. Vedremo in futuro.
La EMUI 10 basata su Android 10 è senza dubbio un grosso passo in avanti in fatto di modernità ed efficacia grafica da parte di Huawei. Finalmente le icone sono più belle da vedere, molto meno “retrò” di quanto vediamo con la EMUI 9. Troviamo la modalità scura, tanto in voga con Android 10. Una volta abilitata, tutte le applicazioni che l’hanno correttamente implementata secondo le specifiche di Android, permetteranno agli utenti di visionare i contenuti e tutto quello che riguarda l’applicazione con sfondo ed elementi dalla tonalità scura. Huawei ci aveva già pensato ad una modalità denominata “Notte” e l’aveva già implementata sulla sua passata EMUI 9. Quello che però mancava era un’implementazione completa con le app di terze parti che apparivano sulla EMUI 9 “scura” completamente chiare. EMUI 10 invece sopperisce a tutto questo.
Entrando nella pagina generale delle impostazioni è possibile osservare da subito un importante cambiamento delle varie sezioni del menu. La EMUI 10 cerca di sopperire al numero quasi infinito di sezioni, di menu e di sottomenu dell’interfaccia rendendo più immediata la visualizzazione delle varie sezioni nelle impostazioni. Un design migliorato con maggiore spazio di interlinea e soprattutto una suddivisione degli elementi analoghi o che riguardano simili concetti.
L'applicazione della fotocamera cambia in alcuni aspetti con la EMUI 10. Huawei propone sempre un menù a scorrimento orizzontale nella parte inferiore dove l’azienda ripropone le varie modalità di scatto. Viene però modificata a livello estetico con la scomparsa della ghiera al di sotto delle scritte delle modalità di scatto e soprattutto cambia l’animazione durante appunto il movimento con l’apparizione in grande del nome della modalità in uso. Cambia anche l’indicatore dello zoom posto ancora alla destra della scena di ripresa ma ora una volta “tappato” si estenderà completamente permettendo dunque di muovere il selettore a proprio piacimento.
Non solo perché anche il pannello delle impostazioni rapide di EMUI 10 cambia risultando decisamente più chiaro e facilmente accessibile. Toogle rapidi circolari e con un aspetto grafico più leggero, moderno e di maggior impatto. Un vantaggio che arriva anche dalla scelta di sfocare lo sfondo del device sempre con la tendina del menu abbassata. La EMUI 10 porta poi ulteriori piccole novità che riguardano aspetti estetici come la presenza nelle app di sistema di un titolo in grassetto nella parte alta dello schermo capace di rendere sempre orientato l’utente nel sistema. Ridisegnate quasi tutte le applicazioni di sistema come la Galleria, Note e l’Always On Display ora con diversi orologi modificabili. A livello estetico sono state modificate le icone delle applicazioni di sistema ora più moderne e armonizzate con Android 10.
Gesture e Navigazione
Sul nuovo Huawei Mate 30 Pro sono disponibili tre sistemi per la navigazione. Per impostare quello di vostro gradimento è sufficiente accedere alle Impostazioni del dispositivo, selezionare la voce Sistema (l'ultima della lista) e poi premere su "Navigazione di sistema". Qui è possibile scegliere fra tre voci:
- Gesture: la navigazione via Gesture, che avevamo già visto sui Mate 20, consente di sfruttare tutto lo schermo nella sua interezza, anche la parte che tipicamente viene occupata e resa indisponibile dall'interfaccia standard di Android. Con questa tutte le operazioni essenziali del sistema operativo possono essere effettuate con una gesture: per tornare Indietro si usa uno swipe orizzontale da uno dei due bordi laterali; per tornare alla Home uno swipe verticale dal bordo basso verso l'alto; per le app in background lo stesso swipe ma lasciando il dito sullo schermo per qualche istante in più.
- Navigazione a Tre tasti: la Navigazione a Tre tasti consente invece di impartire i comandi essenziali del sistema operativo (Indietro, Home, Attività recenti) attraverso tre tasti personalizzabili posizionati sulla parte inferiore dello schermo. Di default la barra di navigazione è sempre attiva e quella porzione dello schermo occupata, ma si può nascondere abilitando l'opzione apposita. In questo caso per richiamarla è sufficiente effettuare uno swipe dal basso verso l'alto.
- Menu veloce: il Menu veloce è un sistema particolarmente artificioso, a nostro avviso, per navigare fra le schermate del sistema operativo. Una volta attivato compare un piccolo tasto circolare sullo schermo che può essere posizionato dove si vuole: premendo sul tasto si torna Indietro; tenendolo premuto nella schermata Home; trascinandolo verso destra o sinistra si va nelle Attività recenti. Questo sistema può essere utilizzato in parallelo a uno degli altri due che abbiamo già segnalato.
La navigazione via gesture è estremamente funzionale su Mate 30 Pro grazie alla forma curva dei due lati.
FOTOCAMERA: sempre meglio
Il fiore all’occhiello del nuovo Huawei Mate 30 Pro è senza dubbio la fotocamera Leica aggiornata soprattutto con un focus sui video. A livello estetico presente al posteriore una struttura circolare leggermente in rilievo per la quad-camera che vede la presenza di una fotocamera principale da 40MP con OIS presente anche sul sensore Teleobiettivo da 8MP capace di zoom 3x ottico. Quindi una fotocamera Ultra Grandangolare da 40MP con apertura focale da f/1.8 ed una TOF (Time of Flight) per la migliore resa sui dettagli.
Quali le caratteristiche di questi 4 sensori? Nello specifico
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Standard
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Sensore SuperSensing da 40 MP
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Obiettivo grandangolare con apertura f/1.6 (27 mm, 1/17’’, PDAF)
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OIS
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Ultra-Grandangolare
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Sensore da 40 MP
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Obiettivo 0.5x con apertura f/1.8 (18 mm, 1/1.54’’, PDAF)
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Teleobiettivo
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Sensore da 8 MP
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Obiettivo 3x Optical Zoom con apertura f/2.4 (80 mm, 1/4 ‘’, PDAF)
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OIS
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Zoom digitale 10x
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Depth
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3D TOF Camera
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Video 4K Ultra HD @ 60 fps
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Slow-motion HD @ 7680 fps
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Huawei AIS (AI Image Stabilization)
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Hybrid Autofocus
Huawei la chiama SuperSensing Cine Camera e l'ha progettata per risultati fotografici e videografici sorprendenti. SuperSensing Cine è un sistema a doppia fotocamera che l’azienda cinese ha sviluppato con l'ambizione di competere con le macchine fotografiche di fascia alta. Dotata di un sensore da 1/1,54 pollici di grandi dimensioni con un ISO in video massimo di 51200 per catturare video con una gamma dinamica estesa a 4K/60fps ha intenzioni serie soprattutto nell’ultra slow motion con i suoi 7680 fps.
I risultati sono da primo della classe anche se, lo ripetiamo ancora una volta, il firmware presente sullo smartphone non è quello definitivo soprattutto lato fotocamere. Per questo ci riserviamo di realizzare un giudizio esaustivo quando effettivamente avremo in mano il device con la EMUI 10 pronta per il commercio. Di fatto è inevitabile non commentare i primi scatti realizzati con Huawei Mate 30 Pro che fa dell’esperienza Huawei e Leica una risorsa imprescindibile per elevarsi nei confronti degli altri.
Huawei Mate 30 Pro offre risultati eccellenti in quasi tutti gli scatti con soggetti fissi dove i colori tendono a brillare e dove difficilmente si otterranno scatti con rumore visibile. Huawei permette di avere un'immagine priva di rumore senza una reale perdita di dettagli e sappiamo che spesso questi due elementi non vanno poi così facilmente a “braccetto”. La fotocamera Mate 30 Pro è in grado di concedere una buona consistenza con un rumore veramente visibile solo in condizioni di scarsa luminosità.
Il nuovo Huawei si comporta molto bene anche per esposizione e colore. Le immagini sono ben esposte a livelli di luce molto bassi e un'ampia gamma dinamica garantisce una buona ombra e dettagli anche in scene difficili ad alto contrasto. Il colore è piuttosto saturo e il bilanciamento del bianco si mantiene più stabile. L’assenza di un sensore a periscopio con cui avevamo fatto grande “amicizia” sul Huawei P30 Pro si fa evidentemente sentire negli scatti a distanze elevate. Ma è palese che per migliorare lato video o anche lato foto, l’azienda di Richard Yu doveva rinunciare a qualcosa. Lo zoom 3X regala comunque ottimi scatti soprattutto non si ha la necessità di stazionare troppo sul soggetto ma di puntare, mettere a fuoco e scattare.
Interessanti anche gli scatti con la simulazione dell’effetto Bokeh. Eccellente stima della profondità così come i dettagli, con immagini forse leggermente insature e con una piccola mancanza della gamma dinamica. La fotocamera grandangolare dedicata cattura un importante sezione della scena con buona qualità dell'immagine nella maggior parte delle situazioni. Il campo visivo è forse un pochino più stretto della concorrenza visti i 18mm anche se la qualità dell’algoritmo permette ottime correzioni dell’effetto a barilotto tipico dell’ultra grandandolare.
Gli scatti in notturna hanno raggiunto delle buone esposizioni fino a livelli di luce molto bassi. soprattutto con soggetti di paesaggio urbano non troppo illuminati. Livelli di rumore bassi con dettagli a volte un po' morbidi in queste condizioni ma forse colpa del firmware non ancora ottimizzato. La saturazione del colore è elevata, anche in condizioni di scarsa illuminazione, anche se a volte può provocare risultati leggermente innaturali.
I video sono senza dubbio il fiore all’occhiello di questo nuovo Huawei Mate 30 Pro. Non siamo riusciti a provare a pieno questa funzionalità per colpa di qualche bug di troppo, più che normale in questa fase prima della vendita. Possiamo comunque affermare come il nuovo Huawei Mate 30 Pro abbia fatto passi in avanti rispetto al predecessore e al P30 Pro. Lo smartphone permette di registrare video fino alla risoluzione massima del 4K Ultra HD a 60 fps per impostazione predefinita. Ma non è tanto sui numeri che si notano i miglioramenti piuttosto sul risultato. Qui mostra un buon equilibrio dei vari componenti con un basso profilo del rumore. Rende bene il dettaglio con piacevoli colori e con una buona illuminazione della scena anche in cambi di ripresa. La stabilità è efficace e il video tende a muoversi davvero poco con una percezione cinematografica della ripresa.
Ancora più interessante la ripresa in Ultra Slow visto che gli utenti possono permettersi addirittura di raggiungere i 7.680 fps in risoluzione di 720p. Se si è un po’ scettici sui numeri esagerati sappiate che la ripresa al rallentatore, seppur necessiti di una buona luce, permette di ottenere risultati davvero interessanti, con ottimi dettagli anche se davvero molto rallentati.
AUTONOMIA: ''verso l'infinito e oltre''
Sulla batteria sembra proprio che Huawei non abbia rivali con un device con queste prestazioni e questo design. Mate 30 Pro possiede una batteria da ben 4.500 mAh che non solo risulta di gran lunga una delle più importanti numericamente parlando sul mercato dei top di gamma ma soprattutto riesce a raggiungere risultati che altri non riescono minimamente a fare.
Lo abbiamo utilizzato molto durante i pochi giorni che Huawei ci ha concesso ma abbiamo capito subito che l’autonomia avrebbe sicuramente raggiunto nuovi record. Effettivamente così è stato perché il nuovo Mate 30 Pro riesce a tenere acceso continuamente il display per oltre 950 minuti che conti alla mano equivalgono ad oltre 15 ore. Un valore elevatissimo se confrontato con altri della concorrenza. Merito della batteria importante sì ma merito soprattutto della grande ottimizzazione che è stata fatta con l’interfaccia grafica così come con il processore fatto in casa.
Se tutto questo non bastasse possiamo innanzitutto considerare il fatto che il firmware installato sul device in prova non è quello definitivo e dunque possibile di revisione e miglioramento ma oltretutto importante anche il comparto di ricarica del nuovo smartphone che vede nella confezione un caricatore da 40W capace di “riempire” il device di carica completa dallo 0% al 100% in soli 70 minuti. Potenziale oltretutto la capacità di raggiungere il 39% di residua in soli 15 minuti di ricarica. Plus non indifferente anche la possibilità di usare la ricarica Wireless fino a 27W nonché quella inversa bidirezionale che garantirà la “donazione” di energia a chi vorrà sfruttarla semplicemente appoggiando il proprio device sulla back cover del Huawei Mate 30 Pro.
CONCLUSIONI
Huawei Mate 30 Pro è davvero lo smartphone proibito. In qualche modo l’assenza dei servizi di Google, in prima apertura del device, potrebbero scoraggiare gli utenti meno avvezzi al mondo degli smartphone rendendo il telefono un oggetto del desiderio non solo per il prezzo. Di fatto le possibilità per installare i servizi di Google con una semplice applicazione, seppure cinese, ci sono e sono anche semplici da adottare. In questo modo Huawei Mate 30 Pro diventa uno smartphone vero, potente, bellissimo da vedere e da toccare, con un prestigioso comparto fotografico da far impallidire, per alcuni aspetti, anche una macchina fotografica e con una batteria che permette di non avere timore del consumo energetico.
Al momento non conosciamo il reale futuro di questo Huawei Mate 30 Pro. Sappiamo che arriverà in Italia nelle prossime settimane, che arriverà con una EMUI 10 definitiva e ben ottimizzata e sappiamo che arriverà presumibilmente ad un prezzo che dovrebbe aggirarsi ai 1.099€ decantati in fase di presentazione.
Il blocco dei servizi di Google sui telefoni Huawei di nuova concezione non fanno che rendere tristi tutti gli appassionati di tecnologia. Un blocco che potrebbe venire meno con un accordo tra Cina e USA ma che per il momento non sembra essere poi troppo vicino, politicamente parlando. Il nuovo Huawei Mate 30 Pro, tecnicamente, possiede un potenziale esagerato che in questi pochi giorni di prova ci ha permesso di capire come il mercato degli smartphone senza Huawei potrebbe perdere un concorrente davvero importante così come importante risulta questo Huawei Mate 30 Pro.
https://www.hwupgrade.it/articoli/telefonia/5533/huawei-mate-30-pro-lo-smartphone-lussuoso-capace-di-tutto-con-o-senza-google-la-recensione_index.html
2019-10-01 09:10:12Z
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