Recensione Google Pixel 4 XL
Sono ormai lontani gli anni delle polemiche per la fine della serie Nexus e siamo invece già al quarto anno di fila in cui Google propone agli utenti una sua visione del mondo degli smartphone. Anche quest’anno abbiamo due varianti: una classica e una XL. Iniziamo a scoprire il nuovo Google Pixel 4 XL.
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Confezione
La confezione di Pixel 4 XL è un po’ scarna per un top di gamma. All’interno troviamo un cavo USB-C/USB-C, un alimentatore da 18W e un adattatore da USB a USB-C. Quest’anno spariscono le cuffie cablate: un vero peccato, considerando che non viene fornito nella scatola nessun adattatore per usare le proprie vecchie cuffie con jack da 3,5 millimetri.
Costruzione ed Ergonomia
Google Pixel 4 XL, come il nome poteva far presagire, è uno smartphone sicuramente ingombrante. È più grande del predecessore (per altezza e spessore) ed è anche più pesante, arrivando ai 193 grammi di peso. Rimane comunque l’impermeabilità secondo lo standard IP68. In mano è estremamente piacevole al tatto, sopratutto nella versione bianca con il retro in vetro satinato, che trattiene anche pochissime impronte. Impressione del tutto opposta con la colorazione nera lucida, che invece trattiene molte impronte. Pixel 4 XL ha un design molto particolare e che, seppur diverso dal passato, ogni anno fa parlare della serie Pixel. A noi il modulo quadrato per la doppia fotocamera è piaciuto, ma nel complesso abbiamo trovato che gli manchi uno spunto vincente. Il profilo è opaco nero, in tutte le versioni e il tasto colorato di arancione (nella versione bianca) ci è piaciuto.
Hardware
Aggiornamenti importanti, e dovuti, anche nel campo hardware. Il processore è lo Snapdragon 855 octa core da 2,84 GHz con GPU Adreno 640 e non l’ultimissima versione 855 Plus. È però accompagnato dal Pixel Neural Core sviluppato da Google e dal chip Titan M per la sicurezza. La RAM aumenta e arriva a 6 GB, mentre rimane da 64 GB UFS 2.1 il taglio di memoria di partenza. Pochi, anche considerando che non c’è più lo spazio gratuito senza compressione per le foto su Google Foto. Come sempre la memoria non è espandibile e la seconda SIM è utilizzabile solo nel formato virtuale eSIM, non commercializzato da nessun operatore in Italia al momento. Buona la connettività: abbiamo l’LTE fino a 1200 Mbps (niente variante 5G), il Wi-Fi ac, il Bluetooth 5.0 e l’NFC. La porta USB-C è ancora 3.1 con il supporto all’uscita video e non manca la funzionalità per attivare l’assistente vocale stingendo forte i lati del telefono.
Per quanto riguarda gli sblocchi biometrici abbiamo una gradita novità. Scompare definitivamente il lettore di impronte digitali in favore di un più moderno e comodo sblocco con il volto 3D. Questo è possibile grazie ai sensori frontali che includono anche un radar. Questo permette al telefono di attivare la rilevazione del volto nel momento in cui la mano si avvicina al telefono. Lo sblocco è veloce, precisissimo e sicuro (seppur con una dovuta eccezione). Funziona anche con gli occhiali e a qualsiasi grado di rotazione del telefono. Il metro di paragone è sicuramente l’iPhone 11 Pro e possiamo dire che nel complesso l’esperienza d’uso è identica, seppur con qualche minima differenza. Buono l’audio stereo (seppur sbilanciato verso lo speaker inferiore) e purtroppo assente il jack audio da 3,5 millimetri.
SCHEDA: Google Pixel 4 XL
Fotocamera
Ci sono varie novità nel campo delle fotocamere di questo Pixel 4 XL. La fotocamera principale da 12 megapixel ƒ/1.7 stabilizzata otticamente è ora accompagnata da un secondo sensore da 16 megapixel ƒ/2.4 stabilizzata, che funge da zoom circa 1,8x (anche se ovunque si approssima a 2x per comodità). Partiamo da quest’ultima implementazione che nell’esperienza utente non differisce molto dal precedente modello, a qualsiasi livello di zoom infatti l’immagine risultate è un’elaborazione software molto complessa che sfrutta i dati di entrambi i sensori. La differenza ovvia è però che a zoom superiori al 2x la base di partenza è sicuramente più definita. Il risultato sono scatti molto credibili e riutilizzabili anche fino a 6x (lo zoom digitale arriva a 8x). Tornando al sensore principale sono molte le novità sotto il cofano del software che vi aiuteranno a scattare foto di veramente altissima qualità, con molti dettagli ma colori morbidi, oltre ad un’ottima gestione delle luci. L’HDR+ automatico funziona sempre in modo egregio e adesso abbiamo anche un nuovo adattamento automatico del bilanciamento del bianco che sfrutta l’intelligenza artificiale per capire la scena e corregge i colori. Google mostrava foto con la neve che perdono le tipica tinta blu delle fotocamere digitali, noi lo abbiamo constatato nei locali con luci calde dove le immagini non sono più finalmente completamente (o in buona parte) gialle.
Qualche altra novità o miglioramento: abbiamo ora una nuova modalità ritratto che utilizza le informazioni di scostamento su due assi, sfruttando le due fotocamere per un’asse e la tecnologia dual Pixel sull’altro. Abbiamo quindi un bokeh ancora migliorato con una migliore gestione delle luci sullo sfondo. Migliorata anche la modalità notturna. Se lo smartphone sente di essere stato poggiato su un supporto fermo allunga il tempo di scatto anche fino a 30 minuti (noi siamo riusciti a farlo arrivare fino a 3 per adesso) per fare foto anche al cielo stellato. È ovviamente un gran lavoro di software e intelligenza artificiale per fare foto stellate senza le tipiche scie lasciate da un’esposizione così prolungata. Non abbiamo avuto l’occasione di fotografare un cielo stellato privo di nuvole e lontano dalla città, ma siamo comunque riusciti ad ottenere qualche risultato comunque sorprendente. Infine la doppia esposizione che non ha a che fare con due scatti sovrapposti come si potrebbe pensare, ma nella presenza di due slider che possiamo muovere separatamente per modificare esposizione e ombre, permettendovi di ottenere, anche nelle situazioni più complesse, proprio lo scatto che volevate.
La fotocamera frontale è una 8 megapixel ƒ/2.0, che sfrutta anche gli altri sensori frontali per poter realizzare foto con effetto sfocatura. La fotocamera realizza degli scatti veramente ottimi, nonostante la risoluzione non proprio altissima. C’è poi il capitolo video: Google non ha speso molte parole per questo fronte. Vi confermiamo l’ottima qualità e l’ottima stabilizzazione del modello precedente, ma ci riesce difficile notare veri miglioramenti. La risoluzione massima rimane poi 4K a 30fps e la fotocamera frontale si ferma ancora al Full HD. Il mix di stabilizzazione ottica ed elettronica è comunque sempre fantastica.
Chiudiamo con una nota: l’assenza della fotocamera grandangolare. Una mancanza non ovviabile via software e un peccato non trovarla in un dispositivo così valido dal punto di vista fotografico. Google ha detto che è divertente ma che lo zoom è più utile. Una mezza verità per distogliere l’attenzione da un’assenza non da poco.
Display
Pixel 4 XL monta un pannello da 6,3 pollici P-OLED QHD+, ovvero 1440 x 3040 pixel. Considerando l’impossibilità di ridurre questa risoluzione e l’abbandono della piattaforma VR fatichiamo a dare un senso a questa risoluzione così alta, ma di sicuro non ci lamenteremo. Anche perché adesso il pannello ha una frequenza di aggiornamento a 90 Hz, che garantisce fluidità notevole in ogni condizione. In realtà questa modalità è dinamica e si alterna in automatico con il classico aggiornamento a 60 Hz. Potete bloccarlo se volete a 90Hz, ma non a 60. Il display è poi al 100% fedele al DCI-P3 e supporta l’always-on display. Di sicuro apprezziamo la scomparsa del gigantesco notch dello scorso anno, per lasciare spazio ad una “fronte” più importante con tutti i suoi sensori per lo sblocco.
Software
E poi c’è il software, Android 10 aggiornato con le patch di ottobre al momento della recensione. Un software nuovamente scattante (dopo un po’ di appesantimento dopo gli aggiornamenti su Pixel 3 XL) come sempre ci aspetteremmo da un Pixel. Abbiamo il tema scuro, la modalità in bianco e nero per la lettura, il riconoscimento automatico dei brani all’ascolto, il benessere digitale e la possibilità di stringere lo smartphone per avviare Google Assistant. L’assistente Google è poi tutto nuovo, ma non ancora in italiano. Dovremo aspettare il 2020 per goderci anche noi le novità. Nuova l’applicazione per le note vocali: per chi lavora con gli appunti vocali è una svolta. È possibile trascrivere il testo in automatico e anche cercare parole all’interno dello stesso. Per ora però solo in inglese. Il motivo per scegliere un Pixel è testare per primi tutte le novità esclusive che poi nel tempo arrivano anche sulle altre piattaforme. Non neghiamo però che in termini di funzionalità davvero avanzate le aziende che personalizzano Android a piacimento sono sicuramente più avanti. Project Soli permette anche di eseguire alcune gesture senza toccare il dispositivo. Simpatica l’interazione con i Pokémon di sfondo, carente il controllo musicale. Un bug noioso: le storie di Instagram hanno un fastidioso “tik” ritmico nell’audio. Peccato, visto che questo è il primo telefono le cui app installate possono sfruttare il software Google Cam per funzionare (migliorando quindi la resa delle storie Instagram).
Autonomia
Google ha aumentato la batteria del suo Pixel 4 XL portandola a ben 3.700 mAh, comunque ancora un po’ meno di altri dispositivi della stessa fascia. Supporta la ricarica rapida a 18W e la ricarica wireless secondo lo standard Qi. Con un utilizzo intenso si arriva a fine giornata un po’ precisi, ma potete risparmiare qualcosa e superare più tranquillamente la giornata lasciando l’automatismo del passaggio fra i 60 e i 90 Hz attivo (non si può forzare il funzionamento a 60 Hz).
Prezzo
Complimenti a Google per aver fatto una scelta controcorrente ma dovuta: abbassare il prezzo di lancio. Lo ha fatto anche Apple, ma Google ha osato di più, ben 100€ in meno. Si parla comunque di ben 899€, ma comunque anche 200€ in meno degli altri brand top. Mica male. Peccato per il taglio di memoria di base troppo piccolo. La versione da 128 GB costa 999€. Per adesso si possono comprare solo sul sito ufficiale Google.
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Foto
Giudizio Finale
Google Pixel 4 XL
La storia si ripete. Google Pixel 4 XL migliora più di quello che la scheda tecnica si ripete. Lo smartphone è ottimo, al top per qualità costruttiva, hardware, display e fotocamere, ma comunque lascia il fianco scoperto su alcuni dettagli, come memoria interna, assenza di jack audio, microSD e seconda SIM. È in "buona" compagnia da questo punto di vista, ma almeno lui ha un prezzo di partenza più basso.
di- Ottima qualità costruttiva
- Display ora a 90 Hz
- Software ancora arricchito
- Fotocamere al top
- Niente grandangolo
- Manca il jack audio e lo slot microSD
- 64GB iniziano ad essere pochi
- Niente supporto dual SIM
https://www.androidworld.it/recensioni/google-pixel-4-xl/
2019-10-21 13:00:00Z
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